Nell’ultimo anno, la valutazione dell’esame di laurea è stata più volte oggetto di discussione in varie riunioni e commissioni. Numerosi sono stati i modelli analizzati, varie le idee che sono state prese in esame, senza mai arrivare ad una proposta condivisa e definitiva. L’argomento sembrava caduto nel dimenticatoio, fino all’ultimo consiglio di corso di laurea, nel quale il prof. Gasbarrini ha esposto la sua proposta di riforma dell’esame di laurea. A seguito della sua esposizione vi sono stati vari interventi, in seguito ai quali il presidente del CCL ha chiesto che eventuali proposte di modifica gli vengano inviate per riprendere al discussione in futuro. Per una approvazione definitiva è necessario un iter burocratico abbastanza lungo, che giunge sino al senato accademico, del quale è difficilmente prevedibile la durata temporale. E’ anche impossibile dire se tale proposta subirà dei cambiamenti. Intanto vi espongo la attuale proposta.
Questa proposta parte da alcune statistiche: più del 70% degli studenti si laureano con 110 e lode e la media dei voti di laurea è di 109,6. La prima spiegazione che si potrebbe dare a questo dato è che gli studenti della nostra facoltà sono particolarmente bravi. Ma purtroppo altre statistiche ci dicono che così non è: il progress test (che ci compara con altre università italiane) ci vede da anni esattamente nella media e risultati non particolarmente esaltanti ci vengono anche dall’IFOM test (che è un confronto internazionale).
Questa proposta vorrebbe permettere di evidenziare la differenza tra studenti eccellenti e non. Per fare questo, si punta a premiare il curriculum dei sei anni di studi e a diminuire l’importanza della performance nell’esame di laurea.
Alcune modifiche esteriori entreranno in vigore già da quest’anno: la proclamazione dei laureati sarà unica alla fine di ogni seduta di laurea ed i migliori 10 laureati della sessione riceveranno una menzione dal rettore all’inaugurazione dell’anno accademico successivo e un premio ancora da stabilire (è possibile che sia la pubblicazione della tesi di laurea e/o un premio economico).
Modifiche più sostanziali entrerebbero in vigore tra 2 anni. Si è scelta questa tempistica per permettere agli studenti che saranno giudicati con il nuovo sistema di avere un certo preavviso.
a. I punti assegnabili per la tesi saranno 10 (attualmente sono 11):
• 5 punti saranno assegnati da relatore e controrelatori della tesi. Coloro che hanno guidato lo studente nella stesura della tesi avranno a disposizione questi 5 punti per dare un voto al lavoro dello studente nella preparazione della tesi stessa.
• 5 punti saranno assegnati dalla restante parte della commissione. Questi 5 punti saranno assegnati in base alla conoscenza dell’argomento e della qualità della presentazione del candidato.
b. Le lodi conseguite nei sei anni di corso varranno 0,3 punti (attualmente 0,1 punti).
c. La media degli esami di teologia varrà da 0,1 a 0,5 punti.
d. Per avere la possibilità di conseguire il punteggio di 110, sarà necessario avere la media del 27.
e. Per avere la lode sarà sufficiente superare, con la somma di tutti i punteggi (media degli esami x11/3 + lodi + votazione commissione + media di teologia), il valore di 110.
Come potete notare, nella pratica le modifiche non sono enormi. Questa proposta vuole sancire dei principi: chi non ha la media del 27 non può aspirare al 110. Chi ha la media del 27 deve dimostrare, all’esame di laurea, di valere qualcosa se vuole avere 110 e lode. Chi ha la media del 30, può laurearsi tranquillo.
Cosa pensate di tale proposta?